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Santuario del S.S. Crocifisso

L’attuale tempio fu consacrato nel 1925, ma documenta conservati presso l’Accademia Georgica. datano XIII secolo. Numerosi i reperti di epoca romana rinvenuti in tempi diversi e collocati all’ingresso del convento e sulla parete del campanile. Due le costruzioni di epoca diversa separate tra loro dalla mole del campanile: a sinistra la chiesa (secolo XX), a destra il convento (secoli XVII-XVIII). La cupola domina tutto l’edificio in stile neorinascimentale arricchito da elementi liberty. Disegno e realizzazione generale sono del Bazzani. Nella parte frontale della facciata reperti provenienti da Trea e decorazioni ed ornamenti in terracotta. La chiesa è a tre navate la cui centrale converge sulla tribuna marmorea che racchiude il Crocifisso che presenta, in base al punto di vista, i tre aspetti del martino del Cristo.

  


 Il Crocifisso

treia-ss crocifisso2Il Crocifisso, inserito nella cornice di una tribuna marmorea, cattura immediatamente l’attenzione di chi entra nel tempio. È un’opera del XV secolo in legno policromo di autore ignoto (alcuni esperti vi ravvisano l’arte di Donatello) a dimensioni quasi naturali: 180 cm di altezza, 170 cm a livello di apertura delle braccia. Il volto è scolpito in modo da mostrare diversi aspetti del martirio da punti di vista diversi. Visto dal lato sinistro esprime la sofferenza dell’agonia, di fronte il momento del dono, a destra la serenità della morte. È letteralmente venerato dai treiesi che hanno posto ai suoi piedi, come ex voto, un plastico dell’allora Montecchio (1513). 

L’opera è inserita a pieno titolo nel circuito delle più pregevoli di marcamontana.

 

 Le Decorazioni

treia-ss crocifisso3Nella parte frontale rosoni, archetti e portali sono armonicamente distribuiti e decorati con ornamenti in terracotta realizzati dallo scultore romano Paladino Orlandini. Sopra il rosone centrale spicca un grande pannello in ceramica con Angeli in adorazione dell’Agnello a firma del professor Farabollini di Treia come pure le lunette in ceramica che decorano i portali: a sinistra San Francesco D’Assisi, al centro Cristo in Gloria, a destra S. Antonio da Padova. I salienti laterali della facciata sono ornati dagli stemmi dei capoluoghi di regione italiani:  il motivo è ripreso sulle pareti esterne della chiesa fino all’abside in cui sono raffigurati gli stemmi di cento città d’Italia.

 

Il Convento Francescano

treia-conventoLe radici del culto francescano e di quello lauretano a Treia sono antichissime. Una circostanza sicuramente favorita dalla presenza di francescani carismatici come il Beato Pietro da Treia ed Ilario Altobelli, nonché dal fatto che il territorio treiese è stato un vero e proprio ombelico del mondo sia in periodo romano che cristiano grazie alla presenza di un tempio dedicato ad Iside prima ed alla posizione rispetto alla Settempedana poi. Grazie alla Settempedana, via di fede più volte percorsa dallo stesso San Francesco, il francescanesimo ha rappresentato un punto di riferimento per tutto il territorio marcamontana. Non stupisce quindi che, dai conventi che si sono succeduti nel centro storico, i francescani treiesi furono chiamati nel 1671 dalla comunità cittadina a fare da custodi all’imponente santuario che era stato costruito sull’antica Pieve. Nel chiostro del convento, la testimonianza di questo profondo legame data XVII-XVIII secolo, epoca in cui è stato arricchito a più riprese da un interessante ciclo pittorico sulla vita del Poverello di Assisi.

 

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