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Le Cartae Gloriae

L’intagliatore è riuscito magistralmente a sviluppare la ricca decorazione senza appesantire l’oggetto, inserendo festoncini floreali tra le foglie e grappoli pendenti alle estremità. La raffinatezza del disegno rivela la mano di un abile artigiano, forse lo stesso che ha realizzato il paliotto dell’Annunziata a Matetica. L’analisi stilistica degli elementi floreali contorti e attorcigliati lascia supporre che si tratti di un intagliatore attivo tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, formatosi con ogni probabilità nella bottega degli Scoccianti, al quale vanno assegnate altre suppellettili (due reliquiari) conservate nel tesoro della cattedrale treiese.

 

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