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La Grotta di Caprelle

Coord. WGS84 N 43° 07′ 58,90″ E 12° 58′ 28,85″
Quota: 876 mt

La Grotta di Caprelle è la grotta più estesa ed importante nell’intero territorio comunale di Sefro. Raggiunge uno sviluppo complessivo di ~ 250 m ed una profondità di ~ 85 m. È censita con il numero 41 Ma Mc nel catasto regionale delle grotte naturali e i suoi dati metrici la collocano al secondo posto sia per sviluppo spaziale che per profondità tra tutte le grotte della Provincia di Macerata. La grotta inizia con un pozzo di ~ 14 m di profondità (P14), che si apre direttamente sul ripido pendio boschivo e pertanto può essere visitata solo da speleologi esperti. Alla base del pozzo un ripido cono detritico degrada verso l’interno. Verso Est, un breve ramo ascendente con debole circolazione idrica risale verso l’interno della montagna. La via principale verso Ovest conduce a due pozzi in rapida successione (P20 e P16) che conducono alla parte profonda della grotta. Da questo punto prevale un andamento orizzontale, con rami di breve sviluppo disposti su livelli sovrapposti, orientati da Sud verso Nord.

La grotta è già stata oggetto di una dettagliata ricerca di tipo geologico – geomorfologico (Galdenzi, 1983), insieme alla vicina Grotta Piccola di Caprelle. Si apre nella Formazione della Scaglia bianca (Cretacico sup.) disposta con strati verticali sul fianco di una piccola piega sinclinale. La parte iniziale della grotta si è sviluppata per effetto dello scorrimento in senso verticale o lungo gallerie inclinate di acque assorbite dalla superficie. La zona profonda della grotta deve il suo sviluppo principalmente allo scorrimento in senso orizzontale di acque provenienti da zone interne della montagna; in questa zona l’orientamento delle gallerie è fortemente influenzato dalla disposizione degli strati rocciosi, che hanno guidato lo scorrimento dell’acqua e lo sviluppo delle gallerie. Le gallerie sono disposte su più livelli per effetto del graduale approfondimento del flusso idrico, che si spostava in basso abbandonando le vecchie vie di scorrimento. La parte superiore della grotta è interessata anche attualmente dal flusso di acque percolanti, abbastanza intenso nei periodi piovosi, quando l’acqua si raccoglie in un piccolo ruscello che si getta nel terzo pozzo. Nella zona inferiore ci sono alcune pozze con ristagni permanenti d’acqua, i cui livelli possono salire quando gli apporti idrici dovuti a forti piogge o allo scioglimento della neve non riescono ad essere smaltiti. In buona parte della grotta prevalgono fenomeni di assestamento dovuti al distacco di frammenti e piccoli blocchi dalle pareti, ed in generale la grotta ha un aspetto franoso ed instabile. Alcuni tratti sono tuttavia molto concrezionati. Le acque d’infiltrazione esercitano una azione sia solvente, nei periodi di alto flusso, che incrostante, portando alla formazione di stalattiti, stalagmiti, colate e vaschette. Nella parte profonda della grotta si hanno zone ricoperte da concrezioni molli, imbevute d’acqua.

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