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La Grotta del Beato Bernardo (dalla Fraz. Sorti)

Sentiero ad anello

Distanza totale: 7 km
Dislivello complessivo: 364 mt
Quota partenza: 650 m.s.l.m.
Coordinate: N 43.12003, E 12.95217
Tempi di percorrenza: 3,30 ore
Difficoltà: (T)
Interesse prevalente: ambientale-storico/paesaggistico
Partenza/Arrivo: Sefro
Accesso: da Sefro si sale per Montelago e, superato il museo, prendere la prima strada a destra. Dopo un tornante, arrivando al borgo di Sorti, in prossimità di una casa bianca con balconi verdi c’è uno slargo con ringhiera. Parcheggiare e proseguire a piedi.

Un percorso ad anello intorno al Monte Cimara, toccando le pendici del Monte Castellaro e del Monte Crestaio, in un ambiente prevalentemente boscoso, ad esclusione del bellissimo piano basso di Montelago, che verrà attraversato per giungere alla meta: la Grotta del Beato Bernardo. Bernardo da Quintavalle, che fu definito da San Francesco d’Assisi “il primo fratello che il Signore mi ha dato”, fu appunto fra i suoi primi compagni, fedelissimo nell’osservanza della regola e per questo perseguitato dagli altri frati; la polemica divenne talmente aspra che fu costretto a fuggire da Assisi, e individuò nelle Marche il luogo dove passare, al riparo sotto un antro del Monte Crestaio, gli anni dal 1238 al 1240. La grotta, dopo otto secoli, conserva e concede ancora quella pace profonda che solo certi uomini sono riusciti a trasmettere. Il sentiero (n. 261) parte in leggera salita e diventa più ripido man mano che ci si avvicina al Passo Cornuggia, il valico che mette in collegamento la Valle dello Scarzito con la conca carsica di Montelago. Il passo Cornuggia si apre tra Monte Cimara e Monte Castellaro ed è raggiungibile mediante la S.P. n. 79 di Montelago, che collega Sefro con Serravalle di Chienti. E’ un punto panoramico particolarmente suggestivo, ed è riconoscibile anche perché alla sua altezza c’è un abbeveratoio che attinge acqua dalle fonti della Cerasa e alla Fonte Coggia Volgendosi ad Ovest appare prima il borgo di Sorti, con i suoi gruppetti di case disposti in semicerchio; poi a dx il Monte Linguaro e la quinta del Monte Camorlo a sx; infine il solco della Valle Scurosa, che si incunea tra queste due ultime formazioni montuose e arriva fin sotto il Monte Pennino. Rivolgendosi ad Est, si può ammirare il “Piano di sotto” di Montelago. Questa conca raccoglie tutta l’acqua dell’altopiano ed è drenata da due inghiottitoi. Perciò il «Piano di sotto», nella parte più bassa è sempre molto umido (non a caso, questa zona viene chiamata «padulo»; in dialetto «patullu»). Nei periodi più piovosi, e in quelli del disgelo, si forma un pittoresco laghetto. In questi ripiani si possono osservare diverse tracce di forme antropiche, appartenenti probabilmente a diverse epoche, quali recinti, accampamenti e segni evidenti di strutture abitative dell’Età del Ferro, denominate “castellieri”, di cui la toponomastica dei luoghi ne è ancora memore, come ad esempio il nome del Monte Castellaro. Si attraversa la S.P 79 e, inizialmente senza percorso obbligato, si scende verso il piano basso di Montelago. Si prosegue l’itinerario seguendo i segnavia che indicano il sentiero n.251a, lasciando sulla dx il Monte Castellaro (quota:1045 m.s.l.m.) e aggirando il Monte Cimara (quota: 1106 m.s.l.m.). Si supera un inghiottitoio; si giunge alla fine del piano sul passo nominato dai Sefrani il «Trebbio di Sefro» (quota: 802 m.s.l.m.) e qui seguire le indicazioni per la Grotta del Beato Bernardo, sulla sx, attraverso il sentiero n.253. Dopo la visita alla grotta si continua l’itinerario seguendo, per un breve tratto, la discesa che porta al fondo della valle del fosso di San Giovanni, dove scorre un bel torrente. Scendendo si nota, verso monte, una traccia che porta ad attraversare sulla sx per prendere il sentiero n.253a sulla sx. Ora l’itinerario sale per qualche tornante, per poi proseguire, con andamento sempre in salita ma più dolce, sul versante nord del Monte Cimara, lungo la Valle di Carpesene. Si cammina sempre sulla stessa quota per poi scendere lievemente fino ad incrociare uno dei tornanti della strada di Montelago. Si segue la strada asfaltata (n.201) in discesa, e in meno di un chilometro si arriva a Sorti.

Scarica la tabella del percorso (tasto destro per salvare)

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