La Chiesa di San Tossano
BENI ARCHITETTONICI
Coord. WGS84 N 43° 08′ 56,55″ E 12° 58′ 19,62″
Quota: 547 mt
La Chiesa di San Tossano
All’ingresso del paese di Agolla, vicino al piccolo cimitero, è collocata la Chiesa di San Tossano, alla quale si giunge percorrendo una breve salita. Per secoli ha svolto la funzione di chiesa parrocchiale e anche di cimitero ed è dedicata a San Tossano, un santo di cui si hanno poche notizie e al quale è dedicata solo un’altra chiesa ad Esanatoglia. Anche se l’edificio attuale sembra risalire al XV secolo, si hanno notizie già dal 12 gennaio del 1300, quando venne nominato un Gentile cappellano della chiesa di S. Tossano “de Avolla”.
Tuttavia il maggior numero di informazioni relative alla chiesa si ha nel XV secolo, nella documentazione notarile degli atti relativi alle elezioni dei diversi rettori della chiesa. Nelle Visite Pastorali susseguitesi negli anni a venire la chiesa è ricordata insieme a quella di S. Michele Arcangelo, posta nella piazza del paese. Il 9 agosto 1582 il Vescovo di Camerino si recò in visita pastorale ad Agolla e notò nella chiesa, sull’altare, una Crocifissione con santi (forse la tavola oggi conservata nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo o forse quella dipinta ad affresco?). Nel resoconto della Visita Benincasa del 1802 si legge che nonostante essa avesse ancora la funzione di chiesa parrocchiale, veniva utilizzata prevalentemente per tumulare i morti, mentre le funzioni religiose si celebravano da lungo tempo nella chiesa di San Michele Arcangelo. L’edificio è molto semplice con tetto a capanna, una pianta rettangolare ed un piccolo campanile a vela contenente una campana riccamente decorata e molto antica. La facciata non presenta alcuna decorazione ma colpisce la posizione del rosone che invece di stare al centro è spostato sulla destra. L’interno, anch’esso modesto, si presenta ad un’unica navata sovrastata da una copertura a capriate lignee. Un tempo le pareti erano completamente ricoperte da pitture murali, una serie di affreschi di carattere votivo, eseguiti da mani diverse e nell’arco di un periodo molto ampio, che va dal XIII al XVI secolo.
