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Chiesa di San Paolo al Ponte (XIII sec.)

Notizie storiche

La chiesa sorge nei pressi della medievale porta urbica di San Lorenzo o del Peso; la prima documentazione risalente al 1220 la cita come annessa allo Spedale per gli infermi e i pellegrini, retto dai Crociferi. Nel 1470, allorché i Crociferi lasciarono la città, il complesso ospitaliero venne affidato al clero, successivamente nel 1752, l’edificio divenne sede della Congregazione dei Figli Amanti di Gesù e Maria, alla quale venne lasciata anche la chiesa. L’edificio originario di forma parallelepipeda, fortemente danneggiato dai terremoti del 1799, fu ricostruito su progetto del 1828 dell’architetto Ireneo Aleandri. L’opera iniziata nel 1830 venne conclusa solo nel 1848. Nel 1929 la chiesa venne dedicata a Don Giovanni Bosco e vi si istituì l’Oratorio dei Salesiani. Nel 1935 la chiesa venne parzialmente inglobata nella costruzione di un cinema-teatro, opera dell’ingegnere Italo Vitali; nel 1937 venne completata l’adiacente ed imponente costruzione del nuovo Seminario Vescovile.

Descrizione architettonica

L’edificio isolato e di piccole dimensioni costituisce una delle opere più interessanti progettate dall’architetto Ireneo Aleandri, sia per la sua vivace composizione planimetrica, sia per la sapiente rielaborazione degli elementi di linguaggio neoclassico. Il fronte principale è caratterizzato dalla giustapposizione di un corpo a forma di tempietto, il tipico costrutto di invenzione aleandrina, con portale centrale sormontato da lunetta cieca, in asse il sovrastante frontone a timpano e ai lati due ordini di nicchie, rettangolare l’inferiore e ad oculo la superiore. Dal vestibolo si accede ad uno spazio semicircolare destinato ai fedeli; nello sfondo in asse è ricavato, in una nicchia rettangolare, l’abside voltato a botte in camorcanna. Lo spazio presbiteriale rialzato è reso più profondo dalle due grandi colonne doriche di fondo che restringono la fuga prospettica e sorreggono l’arcone delimitante l’apertura lunettata superiore. L’interno si caratterizza per il solenne colonnato che delimita una sorta di ambulacro perimetrale all’aula semicircolare, un percorso convergente a lato destro alla sagrestia e a lato sinistro al guardaroba dei confratelli. Spicca la volta a quarto di sfera in camorcanna dello spazio centrale, decorata a finti cassettoni. La composizione volumetrica esterna denuncia chiaramente la conformazione degli spazi interni. La sovrapposizione delle due masse cilindriche concentriche che si incastrano su un volume posteriore parallelepipedo, rivelano la presenza interna del peristilio voltato a minore altezza e dello spazio centrale coperto dalla grande volta sferica, impostata sulla trabeazione sorretta dall’emiciclo colonnato. L’Aleandri concepì il nuovo schema planimetrico pin funzione delle esigenze pratiche della confraternita, assimilandolo ad un teatro, dove la scena lineare si contrappone alla platea curva, così lo spazio della chiesa poteva ospitare l’officiatura dei laici senza discostarsi dalle prescrizioni del rito ecclesiastico.

Opere

La statua in travertino che si vede, quale acroterio sommitale della copertura, raffigura S.Paolo, la scultura sostituì nel 1875 l’originaria in ferro eseguita da Tobia Abbati su disegno di Venanzio Bigioli, del 1848. Nella lunetta sovrastante il portale è conservato il bassorilievo duecentesco della Vergine con Bambino rappresentata entro un’edicola ad arco a tutto sesto su due colonnine. L’originaria pala d’altare della Crocifissione attribuita al Pomarancio, attualmente conservata nella cappella del cimitero urbano, venne sostituita nella nuova chiesa ottocentesca da un opera del fabrianese Giovanni Loreti, raffigurante la Vergine con Bambino, oggi anch’essa mancante e situata nella chiesa di San Giuseppe.

arch. Debora Bravi

Bibliografia

L.M.CRISTINI, Ireneo Aleandri e la chiesa di San Paolo a San Severino Marche, in “Studi Maceratesi”, Macerata, 1997.

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