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Chiesa della Maestà di Parolito (seconda metà XV sec.)

Ubicata a circa 4 Km da San Severino, in territorio di Parolito, la chiesa venne costruita a seguito di un prodigioso avvenimento che commosse nel 1472 tutta la cittadinanza. Un’antica immagine della Madonna, affrescata sul muro di un casolare presso la villa della Cerreta, ordinò ad un contadino di costruirvi una chiesa, la quale fu subito iniziata. La testimonianza del fatto viene riportata nella cronaca di Cola di Lemmo di Procacci (sec. XV). L’edificio completamente in mattoni è addossato alla parete della casa preesistente, mostra una facciata a capanna tagliata orizzontalmente da una cornice dentellata in mattoni che prosegue lungo le pareti laterali. Al centro si staglia il prezioso ed ornamentale portale in cotto a sesto acuto, strombato a tre archivolti su piedritti, decorati da decori stampati, con motivi di tralci di fogliame e fiori, all’esterno la ghiera a tortiglione, (nel 1477 verrà costruito un altro portale, simile per ornato e tecniche scultoree, posto nella facciata della chiesa di Sant’Agostino).

In asse al portale sopra la cornice è posta la monofora, a sinistra svetta sul tetto il campanile a vela ad unico arco, lungo le pareti longitudinali si aprono due porte (quella a nord è oggi tamponata), decorate nell’archivolto a tutto sesto con gli stessi motivi in cotto dell’accesso principale. La chiesa è ad aula unica con l’altare maggiore lungo la parete sinistra, probabilmente in origine ubicato nella parete opposta all’ingresso sulla quale vi era posta la sacra immagine, oggi del tutto scomparsa. L’interno è ricco di affreschi, la cui ripetizione di figure poste entro riquadrature, denota il loro carattere di pitture votive commissionate dai devoti. Al centro della parete sinistra si vede un bellissimo Crocifisso dipinto, a destra una Madonna con Bambino, a sinistra una Madonna seduta con bambino e S.Anna; accanto un S.Sebastiano ed una nuova immagine della Madonna con bambino; infine un’altra figura di S.Sebastiano. Di fonte bernardiniana sono i due affreschi votivi, in quello raffigurante il Crocifisso con un Santo Vescovo, su sfondo damascato rosso, risultava leggibile, fino alla metà dell’800, la data 1512.

arch. Debora Bravi

Bibliografia

I pittori del Rinascimento a San Severino, a cura di Vittorio Sgarbi, Milano 2001, pp. 154-161. R.PACIARONI, Lorenzo D’alessandro detto il Severinate, Milano, 2001, pp.80-86. O.MARCACCINI, Edilizia rinascimentale II, in “Appennino Camerte”, n.37 del 2/10/1971.

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