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Casa Zampini Pannaggi

Il complesso anticamente adibito a convento risale probabilmente al sec. XIII, anche se è documentato con certezza solo a partire dal 1324. La struttura nel 1810 é accorpata al demanio, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi e venduto a Cataldo Giovagnoli di Santa Anatolia. Dopo la restaurazione del governo pontificio il convento é restituito ai religiosi in una data imprecisata. Il complesso edilizio é indemaniato fra il 1861 ed il 1866. Nel 1867 i religiosi sono espulsi dal convento. Successivamente il convento è probabilmente ceduto a privati a mezzo di asta pubblica. A causa di ciò la struttura viene suddivisa in due edifici; Erso Zampini, proprietario dell’immobile, incarica l’arch. Ivo Pannaggi di progettare l’arredamento della casa che sarà realizzato fra il 1925 e il 1926. L’edificio é ristrutturato nel 1920 circa. La facciata è completamente rifatta, dell’originaria struttura monastica invece si conservano sicuramente il perimetro, il corpo addossato alla chiesa nel quale sono ravvisabili gli elementi del portico del chiostro e la parte basamentale della terrazza dove è presente una monofora in pietra uguale a quelle dell’abside della chiesa.

 

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