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Cappella Passione

Descrizione

La piccola cappella, a pianta rettangolare e coperta con volta a botte, è completamente affrescata con scene riguardanti la Passione di Cristo. Il ciclo decorativo, secondo l’iscrizione apposta all’interno, fu portato a termine nel 1569 su mandato del Commissario Apostolico di papa Pio V a Matelica, Giovambattista Petroni di Pesaro. La scena affrescata nella lunetta del chiostro in corrispondenza dell’ingresso alla cappella raffigurante San Francesco che accoglie la supplica di papa Pio V a favore del cardinale Bonelli e il suo seguito, destinata a fissare uno storico soggiorno del nipote di Pio V a Matelica presso il convento, e la presenza all’interno dell’ambiente, al centro delle pareti laterali, di entrambi gli stemmi di papa Pio V Ghisleri e del nipote cardinale Michele Bonelli (in relazione all’iscrizione di fondazione), fanno pensare che il Commissario sia stato solamente il dedicatario dell’impresa e che i veri promotori furono, in primis, i frati unitamente alla comunità matelicese, che proprio in Pio V confidava per porre fine alla tirannia degli Ottoni.

L’esecuzione della decorazione è concordemente riconosciuta alla mano di Simone De Magistris, segnando un punto di svolta nella sua produzione artistica per capacità inventiva e innovazioni stilistiche, con la probabile collaborazione del fratello Giovanfrancesco e del conterraneo Durante Nobili, tutti attivi in quell’anno a Matelica alle numerose committenze promosse nella chiesa francescana. All’interno di una partitura di gusto rinascimentale e antichizzante di matrice raffaellesca, composta da grottesche sulla volta e da un finto portico con grandi colonne alle pareti, trovano distribuzione in quindici riquadri gli episodi della Passione di Cristo (di cui due perduti). Cominciando dal soffitto fino a terminare nella parete di fondo, si riconoscono: Ingresso in Gerusalemme, Ultima Cena, Lavanda dei piedi, Preghiera o agonia nell’orto (al centro della volta), Gesù e le guardie cadute a terra, Arresto di Gesù , Gesù davanti ad Anna, Gesù davanti a Caifa; alle pareti Gesù davanti a Pilato, Flagellazione, Incoronazione di spine, Salita al Calvario, Crocifissione. Nei quattro piccoli riquadri della volta, tra le colorate grottesche, sono rappresentate: le figure dei primi vescovi di Matelica nel V secolo, Equizio e Florenzio; l’effige del pievano di Matelica Accurzio, nominato nel 1284 vescovo di Pesaro da papa Martino IV; l’immagine di san Francesco. La sequenza delle scene prevede la collocazione nella volta degli antefatti alla vera salita di Gesù al Calvario (ponendo al centro quella di pregnante significato evangelico e maggiore suggestione pittorica, l’Orazione nell’orto), per poi distribuire sulle pareti laterali e in grandi riquadri gli episodi più drammatici e dolorosi degli avvenimenti della Passione, che trovano compimento finale sulla parete di fondo, destinata interamente alla Crocifissione. Il ciclo decorativo della cappella è strettamente legato alla crescente devozione verso la Via Crucis, diffusa principalmente proprio ad opera dei Minori francescani, custodi dal 1342 dei Luoghi Santi di Palestina, e conseguente alla pratica dei pellegrini in Terra Santa di ripercorrere materialmente le tappe della Passione di Gesù. Oltre a celebrare eventi e personaggi illustri legati alla storia della comunità, la Cappella della Passione di Matelica, altrimenti denominata Luogo Santo, venne istituita, quindi, per dare la possibilità ad ogni credente di recarsi, seppur idealmente, a Gerusalemme e sui luoghi sacri della Passione al fine di trarne tutti i benefici spirituali connessi, tanto che dal 1686, su concessione di papa Innocenzo XI, nel visitare con la dovuta devozione le sue stazioni era possibile acquisire tutte le indulgenze del Santo Sepolcro di Gerusalemme

CRONOLOGIA

Cronologia generica sec. XVI

Cronologia specifica 1569

Motivazione cronologia iscrizione, stemmi

DEFINIZIONE CULTURALE

Autore Bottega dei De Magistris e Durante Nobili

Dati anagrafici Caldarola, notizie 1534-1578

Ambito culturale

DATI TECNICI

Materia e tecnica affresco

Misure cm 500 x 375

Stato di conservazione e specifiche Cattivo / La cappella presenta ampie cadute nella partitura pittorica, specialmente alla base di tutto il perimetro e alle pareti, dovuto ad un progressivo processo di polverizzazione causato dall’umidità di risalita

CONDIZIONE GIURIDICA

Indicazione generica ente ecclesiastico

Indicazione specifica Chiesa e convento dei Frati Minori

FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Documenti d’archivio

Mostre Simone De Magistris, Caldarola 2007

Bibliografia

A. Antonelli, in Simone De Magistris. Un pittore visionario tra Lotto e El Greco, catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia 2007, pp. 284-290 con bibliografia precedente; A. Bufali, Committenze artistiche di francescani e agostiniani a Matelica nel Rinascimento, in Gli ordini mendicanti, Atti del XLIII Convegno di Studi Maceratesi, Macerata 2009, pp. 687-724; A. Antonelli in San Francesco in Diocesi. I luoghi francescani del bacino: Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi, Matelica, Fabriano 2010, pp. 70-77 e p. 225

OSSERVAZIONI

La cappella della Passione è ricavata in un ambiente del lato occidentale del chiostro. Al centro della parete destra è apposta il promotore del ciclo: IOB PETRONIVS PISAVRE(n)SIS / PRO S(anctis)S(i)MO D(onmi)NO N(ost)RO PIO V PON(tefice) / MAX(imo) MATILICAE COMM(issarius) HOC / SACELLVM IN DEI HONOREM DEPI(n)GERE F(ecit) A(nno) D(omini) MDLXIX

COMPILAZIONE

Data compilazione 2013

Compilatore Biocco E.

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