Anello Valle Scurosa – Monte Camorlo
Sentiero ad anello
Distanza totale: 14,3 km
Dislivello complessivo: 720 mt
Quota partenza: 600 m.s.l.m.
Coordinate: N 43.12089, E 12.94025
Tempi di percorrenza: 6,30 ore
Difficoltà: (E)
Interesse prevalente: ambientale/paesaggistico
Partenza/Arrivo: Sefro
Acceso: Da Sefro si costeggia in auto il torrente Scarzito lungo la S.P.79 verso Montelago per circa 3 km, fino all’incrocio sulla dx che indica la Valle Scurosa. Si lascia la strada asfaltata per una bianca carrozzabile, che s’interna per circa 500 metri, fino al rifugio. Parcheggiare sotto (senza salire al rifugio con le auto).
La Valle della Scurosa si trova ai piedi del Monte Pennino che, con i suoi 1570 metri, la domina e ne contempla la bellezza. Lo scorrere delle fresche acque del torrente e delle sorgenti, e la quiete delle faggete, sono gli aspetti ambientali che rendono magica questa valle. E’ un luogo lontano dai problemi quotidiani dell’uomo, un luogo solitario ed integro, dove la presenza umana si avverte solo per i resti delle antiche carbonaie che si incontrano lungo il percorso. All’imbocco della valle (quota: 568 m.s.l.m.), dopo aver lasciato le auto in un comodo parcheggio, si risale il sentiero n.201 lungo il greto del torrente in direzione della Fonte del Sepolcro (quota: 956 m.s.l.m.). Si tratta di una valle suggestiva, stretta tra la faggeta e le pendici del Monte Pennino, con l’acqua che riemerge, dal suo sotterraneo cammino, in diversi punti. Si cammina in un tracciato abbastanza agevole, su un sentiero inizialmente ben distinto dal fosso. L’alveo torrentizio è scandito da briglie create per frenare l’irruenza delle piene. All’altezza di una di queste briglie, sulla parete del Monte Stinco, nei periodi piovosi scende un ruscello detto «pisciarello», interessante per i depositi di travertino che crea. Entriamo nel regno dei carbonai – dove ancora si notano le tracce come anche nella vicina Valle di San Giovanni – e si intuisce come questo territorio fosse una vera e propria miniera a cielo aperto. Si cammina talvolta percorrendo sentieri ed altre sul greto di un torrente, quasi sempre asciutto. Dopo poco ci si ritrova ad affrontare lo «stretto», dove i contrafforti del Monte Rangora a Nord-ovest e del Monte Stinco a Sud-est formano una specie di diga, e il sentiero diventa particolarmente ripido. Superato questo passaggio si cammina nella vegetazione in modo abbastanza agevole fino alla Fonte del Sepolcro, in un percorso magico per i colori ed i giochi di luce che è in grado di offrire. Si procede lungo un itinerario non difficile, nonostante i suoi 6 km di lunghezza, sempre con un dislivello uniforme che lo rende una piacevole passeggiata. All’interno della Scurosa ci si dimentica dello scorrere del tempo. In primavera, o nei periodi particolarmente piovosi, occorre mettere in conto l’attraversamento del letto del torrente, ma i diversi punti di guado non sono mai profondi, e occorre solo un minimo di attenzione per non scivolare. Dalla fonte si riprende il cammino seguendo il sentiero n.259; si risale il fosso fino a raggiungere la Bocchetta della Scurosa (quota: 1152 m.s.l.m.) da cui si può ammirare un bellissimo scorcio della piana di Colfiorito. Si svolta sulla sinistra proseguendo sul sentiero ben tracciato n.259. Si continua fino ad imboccare, nuovamente sulla sx, il sentiero n.201 che sale in direzione del Monte Camorlo, passando per un bellissimo punto panoramico fra piante di agrifoglio e di tasso. Si arriva ai prati sovrastanti, fra il Monte Camorlo (q: 1396 m.s.l.m.) e Monte Stinco (quota: 1300 m.s.l.m.) e si scende prendendo la strada carrozzabile fino a superare la Fonte Camorlo ed il Casale Carbonara. All’incrocio, sulla sx, con il sentiero n.214 si scende in diagonale verso nord-est, e, superati alcuni tornanti, si arriva al borgo di Cerreto di Sorti. Alle successive indicazioni si volterà a sx, seguendo sempre il sentiero n.214, per procedere dentro la valletta; infine si attraversa il guado del torrente e si supera la fonte che anticipa l’arrivo al rifugio di Valle Scurosa.
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