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Anello del Monte Cesito

Sentiero ad anello

Distanza totale: 5,0 km
Dislivello complessivo: 540 mt (fino alla cima di Monte Cesito) – 350 mt (esclusa la vetta)
Coordinate: N 43.14628, E 12.94950
Quota partenza: 500 m.s.l.m.
Tempi di percorrenza: 3 h 30 min (inclusa la vetta del Monte Cesito)
Difficoltà: (E.E.)
Interesse prelevante: ambientale/paesaggistico
Partenza/Arrivo: Sefro
Avvertenze: L’itinerario presenta, nel tratto finale verso la vetta del Monte Cesito, dei passaggi difficoltosi che richiedono l’aiuto delle mani, ed in alcuni punti ci si trova a brevi esposizioni. La via è attrezzata con cavi d’acciaio. E’ un percorso da evitare a chi ha problemi di vertigini ed esposizioni.
Accesso: Da Piazza Bellanti (Sefro) a piedi si prende la direzione per Montelago per imboccare, subito sulla sx, via Boncompagni.

Questo itinerario passa attraverso le antiche “treggiaie”, dove appunto passavano le “treggie” che erano dei carri agricoli senza ruote, una sorta di slitta, che i contadini usavano principalmente per trasportare il fieno nei punti dove non era possibile passare con i carri a ruote. Da li risalivano gli abitanti di Sefro e della vicina valle di Agolla per raggiungere il passo (il Trebbio) e ci sono molte testimonianze storiche e racconti della perenne lotta tra Sefrani e Agollani per il controllo della parte finale dei sentieri per Montelago. Per gli appassionati di storia francescana, arrivati al passo è possibile fare una breve deviazione, seguendo il sentiero n.253, e visitare l’Eremo del Beato Bernardo nella valle di Cerpesene, sul fianco meridionale del Crestaio, che dista circa 500 mt dalla sella. I più arditi intraprendenti, invece, in questo itinerario potranno entusiasmarsi risalendo la corona rocciosa che circonda la cima del Monte Cesito. Dall’abitato di Sefro, passata la Chiesa di Santa Maria Assunta in direzione Montelago, si imbocca sulla sx via Boncompagni. In passato, lungo questa via si potevano notare edifici medievali con portali e spigoli in pietra scalpellinata oggi non più esistenti. Anticamente, le abitazioni si addossavano alla montagna per dedicare il fondovalle pianeggiante agli orti e alle canapine. Si segue la via fino alla fine dove inizia il tracciato del primo sentiero (n.258), chiamato dai paesani la “treggiaia”, che da Sefro conduce a Montelago. Inizialmente il sentiero si mostra di pendenza moderata ma, seguendo, diventa sempre più ripido. Costeggia l’intero versante sud della montagna con andamento ad arco e supera un piccolo slargo, riparato da rocce ed alberi, chiamato il “Riposatoio” (quota: 799 m.s.l.m.) in quanto, in passato, persone ed animali si fermavano per far raffreddare i corpi accaldati dalla salita, prima dell’esposizione alle brezze intervallive. Si arriva alla sella tra il Cesito ed il monte Crestaio dopo circa 2 km di cammino. Il passo è nominato dai Sefrani il “Trebbio di Sefro” (quota: 802 m.s.l.m.) e da qui, facendo una breve deviazione di 300 mt lungo il pianeggiante sentiero n.251b, fino ad una parete piuttosto scoscesa, si può giungere ad una sorgente che trasuda acqua freschissima, denominata “Fonte Pigno”. Per il nostro itinerario, una volta raggiunta la sella si volta a sx, in direzione nord, e si segue, per un breve tratto, una bella carrareccia fino ad incrociare l’intersezione con il sentiero 258a. Da qui c’è la possibilità di salire in vetta al Monte Cesito lungo un tratto che richiede abilità e tecnica da parte dell’escursionista, quindi si sconsiglia a chi soffre di vertigini e problemi di esposizione. Per la vetta si cambia la direzione di marcia di 90 gradi e ci si inoltra nel bosco che, con percorso diretto, conduce alla cresta sud-est del Monte Cesito. Si segue la cresta fino a ritrovarsi sotto una parete rocciosa,e, inoltrandosi tra i lecci, si entra in una zona ripida tra rocce e piante. Qui lungo un breve tratto roccioso (dove nel prossimo futuro verrà messo un corrimano in acciaio che consenta di inerpicarsi in sicurezza) si raggiunge la parte superiore della cresta sud-est. In un percorso tortuoso, di piccole risalite rocciose, si raggiunge la piatta cresta sommitale. Si segue la cresta in direzione nord-ovest fino a raggiungere la vetta principale facilmente riconoscibile per la presenza di un caratteristico punto trigonometrico IGM. Da quassù il panorama è davvero un incanto. Si ridiscende per la stessa via, facendo attenzione nei tratti più impegnativi, e si imbocca, sulla sx, il sentiero n. 258a lasciato per raggiungere la vetta. Si procede verso nord in leggera salita, poi si scende lungo i tornanti della bella valle delle Rose (detto Foss’e Rosa). Il sentiero è largo e bene evidente, e sbuca direttamente alla S.P.79 ad un centinaio di metri dalla bellissima Chiesa Madonna dei Calcinai, fra Sefro e Pioraco. Si attraversa la strada e si cammina lungo l’ultimo tratto del sentiero francescano (n.244). Passata l’antica chiesa di San Pietro si continua fino alla cascata, dove si attraversa il ponte del mulino e si giunge alla Piazza Bellanti.

Scarica la tabella del percorso (tasto destro per salvare)

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