Adorazione Magi
Descrizione
La pala dalle grandi dimensioni è la prima opera eseguita per Matelica dalla bottega dei De Magistris di Caldarola, attiva in città esclusivamente per il complesso francescano. Il tema centrale del dipinto, l’adorazione dei Magi al Bambin Gesù, trova collocazione nel primo piano della scena corrispondente alla parte più bassa della tela, con il Presepe disposto a destra, sullo sfondo di un edificio all’antica in rovina (in allusione al tempio pagano distrutto dopo la nascita del Salvatore), e i Magi spostati sulla sinistra: Gaspare, il più anziano, si è già tolta la corona e inginocchiato si appresta per primo a consegnare il vaso a forma di pisside con l’oro; più indietro Baldassarre attende genuflesso mentre tiene a terra il simile contenitore con l’incenso; infine, ancora più spostato a sinistra, il moro Melchiorre, il più giovane ed elegante dei Magi, raffigurato in piedi che porge il suo dono di mirra. Proprio dalla figura di Melchiorre, elemento di congiunzione narrativa e spaziale con la parte superiore, inizia l’infinito corteo regale che si snoda sinuoso nel paesaggio, disseminato di edifici antichi e città, fino a scomparire all’orizzonte.
La scelta di alzare la linea dell’orizzonte, con il conseguente effetto di ribaltamento del piano figurativo che porta le cose vicine in basso e quelle lontane in alto, è un anacronistico recupero dalla pittura medievale strettamente funzionale all’intento di riproporre nel quadro i fasti favolistici dei corteggi gotico cortesi. Ad osservare attentamente lo strabiliante seguito dei Magi, forse a simboleggiare l’omaggio delle nazioni al Dio d’Israele come annunciato negli oracoli messianici, si viene catturati dai tanti cavalli finemente bardati, dagli eserciti di cavalieri in armatura da parata e dalle eleganti schiere principesche abbigliate secondo la moda del tempo (giubbe, zimarre con spallini, gorgiere, ma soprattutto brache rigonfie alla spagnola o tagliate alla tedesca) che richiamano, nella loro pompa magna, gli sfarzi delle grandi corti cinquecentesche. In alto il corteo si fonde con la gloria di angeli al seguito della stella cometa, vivace e giocoso consesso divino impegnato in un concerto strumentale (composto da cornetto, viola da gamba, violino, flauto e liuto) e con uno di essi intento a sorreggere il cartiglio avente scritto “Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus”. Evidenti nell’opera sono i riferimenti alla pittura manierista degli Zuccari, specie nel gusto narrativo, ed a quella di Pellegrino Tibaldi, fusi all’interno di un colorismo puro e sensibile alla luce.
CRONOLOGIA
Cronologia generica sec. XVI
Cronologia specifica 1566
Motivazione cronologia iscrizione
DEFINIZIONE CULTURALE
Autore De Magistris, Simone e Giovanfrancesco
Dati anagrafici Caldarola, 1538-1612 / notizie 1558-1583
Ambito culturale
DATI TECNICI
Materia e tecnica olio su tela
Misure cm 375 x 240
Stato di conservazione e specifiche buono (restauri: 2002)
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione generica ente ecclesiastico
Indicazione specifica Chiesa e convento dei Frati Minori
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Documenti d’archivio
Mostre Ercole Ramazzani de la Rocha, Arcevia 2002
Bibliografia G. Barucca, in Ercole Ramazzani de la Rocha. Aspetti del Manierismo nella Marche della Controriforma, catalogo della mostra a cura di Daniela Matteucci, Venezia 2002, pp. 101-102 con bibliografia precedente; A. Antonelli in San Francesco in Diocesi. I luoghi francescani del bacino: Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi, Matelica, Fabriano 2010, p. 60 e pp. 245-47
OSSERVAZIONI
La tela centinata, completa della sua cornice, è parte dell’altare eretto nella quarta cappella a sinistra, sotto il patronato della famiglia Pergoli-Campanelli. Sulla pietra in primo piano è presente l’iscrizione con firma degli autori e data “SIMONE E / GIOAN / FRA(n)CESCO TOSCANI / DA CALDARO / LA P(inctore)S 1566”
COMPILAZIONE
Data compilazione 2013
Compilatore Biocco E.